Mercato Centrale delle Vettovaglie

FOTOGRAFIA MINUTERA AL MERCATO CENTRALE DELLE VETTOVAGLIE

SaturdaySat. 04 MarchMar. - SaturdaySat. 04 MarchMar. ore 08:00 - 13:00

Il meraviglioso mestiere di fotografo ritrattista istantaneo itinerante.

Non sono noti brevetti specifici che permettano di stabilire un preciso inizio per la fotografia di strada immediata con ripresa su negativo in carta ed immediata stampa positiva.
I primi brevetti  risalgono alla fine dell’Ottocento, come quello presentato da Ladislas Nievsky nel 1891 o quello di Ramón Aramburu del 1894.
La rapidità del procedimento sta all’origine della denominazione di “fotografía minutera” in lingua spagnola. In francese si usa l’espressione “Photographe forain” ed in inglese “Street photographer” che però definiscono genericamente il fotografo itinerante di strada, senza indicazione del procedimento adottato per la ripresa e la stampa.
In Italia non esiste un termine specifico per indicare il procedimento di cui ci stiamo occupando. Il termine italiano che indicava il mestieri di ritrattista istantaneo ambulante è “cassettista”. Questo vocabolo fu di uso comune negli anni che precedettero la prima guerra mondiale.

La fotografia minutera fu probabilmente un’invenzione collettiva di fotografi ambulanti in grado di soddisfare una clientela popolare che non poteva permettersi i servizi di uno studio fotografico professionale ma anche un genere di fotografia vernacolare da consumare per gioco e divertimento immediato, così come il turista curioso apprezza il cibo di strada.

Con la diffusione generalizzata di fotocamere a basso costo, già nel secondo dopoguerra chiunque era in grado di riprendere ricordi fotografici in piena libertà individuale ed il mestiere di fotografo istantaneo di strada decadde rapidamente.
Oggi l’originalità di un procedimento fisico improntato alla materialità del prodotto può tornare a competere con l’omologazione di un gesto fotografico che non ha più la concreta presenza di un supporto da tenere in mano, osservare e mostrare, senza dipendere da uno schermo digitale.

La Fotografía Minutera è un’attività fotografica che integra Performance Art e Street Photography.È azione teatrale e vertice della fotografia di ritratto come impronta di presenza ed affermazione di insostituibile individualità.
Magìa della scatola delle meraviglie da cui esce l’immagine senza che apparentemente vi sia entrato nulla se non la mano dell’operatore che compie gesti invisibili e sconosciuti, quasi fosse un gioco di prestigio.
La fotografia minutera è gioia di essere e di mostrarsi: un’ottima cura di autostima contro la depressione.
La fotografia ambulante di strada resta legata alla festa ed al gioco.
Ciò che realmente interessa agli attori di questo evento fotografico non è la semplice produzione di un’immagine che potrebbe essere realizzata in modo più comodo, economico, sbrigativo e colorato, ma virtuale e senza sostanza, con lo smartphone che tutti abbiamo in tasca. Ciò che realmente importa è la consapevolezza di sentirsi protagonisti di un avvenimento che si manifesta attraverso la celebrazione di un rito fotografico pubblico.
La fotografia minutera è Arte povera e popolare, mestiere ad alta componente umana, nata sulle rive del Mediterraneo tra gente abituata all’arte di arrangiarsi.
Fatta di luce, argento, acqua, carta e pochi sali.
Ci vuole tempo per capire e leggere il palcoscenico. Ci vuole tempo per decidere di mettersi in gioco. Ci vuole tempo per posare. Ci vuole tempo per l’intero processo e per giungere a quell’impronta d’argento finale sulla carta che ci racconta e che rimarrà impressa per decenni.
Alla fine, a ciascuno degli attori rimane fisicamente qualcosa dell’altro: un negativo da una parte ed un positivo dall’altra.
Chi è stato ritratto spesso non ha nemmeno coscienza di ciò che lascia di sé perché la sorpresa del negativo su carta, matrice originale del ritratto, è presto dimenticata.
Il fotografo minutero diventa un collezionista di negativi che hanno cristallizzato attimi e sguardi.
Il fatto che sia necessario trascorrere del tempo insieme, chi ritrae e chi è ritratto, è fondamentale.
Non si tratta di un acquisto di consumo che si compie in un attimo, pagando e ritirando subito qualcosa in cambio.
Si compra e si vende un oggetto di memoria e coscienza, ma anche un momento di autentica umanità.
L’intrattenimento, è qui il perno del gesto fotografico.
Si stabilisce una relazione effimera di fiducia e complicità.
La fotografa o il fotografo di strada debbono possedere qualità di sensibilità umana ed empatia che sono richieste ad un poeta, ad un attore o ad un maestro.
Non si tratta semplicemente di fare una foto, ma di approfittare di un’occasione per conoscere qualcuno, parlare, conoscere e riconoscersi.
Il piacere dell’intrattenimento verbale sta sul medesimo piano della conversazione nel negozio del barbiere o della pettinatrice oppure al bar.
A volte il tempo rilassato richiesto dall’azione fotografica diventa occasione di confronto verbale, fatto di umorismo e frasi spiritose, in una sfida tra spiriti brillanti che dà sapore ai preparativi ed all’attesa.
Come in viaggio nella medesima carrozza del treno si potevano incontrare sconosciuti a cui fare confidenze personali, coperti dall’anonimato di un incontro irripetibile, così può oggi accadere davanti alla fotocamera minutera. Consuetudini di un tempo, ora cancellate dall’impiego diffuso dello smartphone che consente a ciascuno di nascondersi e rimanere estraneo al mondo ma anche a sé stessi.
Il ritratto di strada rompe la gabbia delle norme che regolano la privacy, in quanto è il soggetto stesso a chiedere di essere ritratto e a divertirsi della curiosità dei passanti che si soffermano a godere la scena.
Nella fotografia minutera tutti sono attori sul palcoscenico della strada: chi è ritratto, chi ritrae, chi guarda ritrarre.
Questa è una rappresentazione corale di un gesto fotografico collettivo.

Mercato Centrale delle Vettovaglie

Scali Aurelio Saffi, 20 Livorno(LI)